Tempo di covid, della maestra Eleonora

Tempo di covid…

Al tempo del coronavirus non è stato affatto semplice per i nostri bambini di 6 anni, comprendere il perché dall’oggi al domani, la scuola venisse chiusa. Non c’è stato tempo per salutare le maestre, per recuperare il materiale e senza troppo preavviso, l’essersi ritrovati a casa, di fronte alle tante notizie giunte dai telegiornali, ha senza dubbio spiazzato i più piccoli, magari, in un primo momento euforici di quella “vacanza anticipata” ma poi sempre più sgomenti di decisioni prese da persone così distanti, da quel Governo tanto spesso nominato in TV ma non ben decifrato… Beh, a 6-7 anni non è così semplice comprendere qualcosa di molto più grande di noi. Serviva quindi trovare un “mezzo che arrivasse” ai nostri alunni e li rendesse anche partecipi di quello che il Mondo stava vivendo. Continua a leggere

A mia figlia. Di Mamma Caterina Morelli

Sono giornate lunghe. Difficili.
Iniziano che sembrano interminabili.
Ma puntualmente, ogni sera, mi siedo sul divano dopo averti addormentato.
Sospiro, mentre bevo qualcosa di caldo e, puntualmente, ogni sera, penso che in fondo, caspita, sta giornata è volata!
Ogni sera.
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La mia famiglia in quarantena

Oggi condividiamo con voi lo sfogo di una mamma anonima che ci racconta di come la sua famiglia si trovi a vivere la quarantena.

“Ciao Debora!!!
Vedo che spesso intervieni su commenti a mio parere più che evitabili sull’emergenza che stiamo vivendo!
Posso dirti in tutta onestà che fino a pochi giorni fa anche io avevo un atteggiamento più “morbido” sull’argomento: qualche battuta, un po’ di leggerezza, “mica si può smettere di vivere!! È in Cina il problema, che sarà mai??? Dicono che è poco più di un influenza!…” sono cose che onestamente ho detto anche io!!… Continua a leggere

Penelope e la sindrome di Poland.

Cari lettori, vi ricordate di Penelope, la bimba nata con la sindrome di Poland? La mamma ci aggiorna sul suo stato di salute e sulle vicissitudini della storia.

“Buongiorno a tutti quanti, grazie a questo canale e ai post anonimi che ho potuto fare nel gruppo Tra Mamme Toscana, Mi sono sentita libera di poter scrivere tutto quello che sentivo e di non sentirmi giudicata.

Scrivo per aggiornarvi sulla mia piccola Penelope e la sua manina.
Penelope_poland Continua a leggere

Marco e Francesco: la malattia di Batten e la speranza nella terapia sperimentale

Ci troviamo nel comune di Cerveteri, dove Silvia ed Emiliano si prendono cura dei loro 4 figli, due dei quali sono affetti dalla malattia di Batten, malattia di tipo neurodegenarativo su base genetica.
Stiamo parlando di Marco di 9 anni e Francesco di 6.
Questa malattia è in sostanza un ragruppamento di malattie che causa convulsioni, perdita della vista e delle abilità acquisite in precedenza, disturbi del linguaggio e deterioramento motorio e mentale. Continua a leggere

“Con gli occhi di Maura”

Sabato 23 Novembre ho partecipato ad un evento organizzato dall’associazione Conkarma presso la loro sede: l’ incontro con l’Associazione Con Maura per i diritti del malato. Non conoscevo la storia di Maura e della sua Famiglia, e quando suo marito Luciano ha iniziato a raccontarla, ho provato tante diverse emozioni, difficili anche da descrivere, e per quanto mi sia sforzata, non sono riuscita a trattenere tutte le lacrime.

Sentir parlare di Maura da coloro che la amano, è stata per me una grande lezione su cos’è l’Amore.

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Con gli occhi di Maura. Errando tra incertezza medica e ricerca della verità. A cura di Maura Corazzi e Valentina Pedani. Edizioni Nuova Prhomos

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Non voglio avere paura.

Oggi, è la giornata contro la violenza sulle donne.
Io sono una “quasi” violentata. Dico quasi, perché dopo il senso di impotenza che quel giorno mi aveva rapito, per fortuna tornai subito in me e riuscii a staccarmi dal mio aggressore. Non voglio raccontare ciò che è successo perché ancora oggi mi fa stare male, nonostante siano passati tanti anni. Ma è una cicatrice che mi ha segnato, mi ha rovinato lo stesso. Continua a leggere

Accoglienza: la bellezza della condivisione. Di Mamma Moira

Il disastro di Chernobyl del 1986 è stato uno dei più gravi della storia. Per me, che all’epoca ero una bambina, il simbolo di quel disastro era Julia, una bimba bionda ospite a casa di una mia carissima amica. In quegli anni vennero accolti numerosi bambini in tutta Italia, e anche Julia era venuta per vivere qualche settimana in un ambiente incontaminato e poter disintossicarsi dalle radiazioni.
Quell’accoglienza mi sembrò qualcosa di eccezionale, di meraviglioso.

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L’ultima speranza. Da Mamma Anonima

Un giorno di novembre mi sentivo strana, cercavo il mio secondo bimbo da diversi mesi (nel mio cuore erano anni), ma non mi aspettavo assolutamente che quel mese sarebbe stato il mese “buono”.
Il giorno prima del presunto ciclo, decido di fare il test di gravidanza, mi sentivo strana, diversa. Sembrava positivo ma non ne ero sicura. In quel preciso momento mi tremavano le gambe, chiedo ad una mia amica di confermarmi di vedere la seconda linea e, anche se un po’ incerto, il suo “mi pare di vederla” per me significava una speranza inaspettata.

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